Ha lasciato il suo paese natalesu un ramo d'ulivotra le canne del fiumee gli occhi del pavonela fissò mentre prendeva il potere.Non andate a dirlo al giovane dalla rivache ogni speranza di conquista era scomparsae visitato da un vento malignoil suo spirito infantile di avventura e invenzionescorrerebbe verso abissi amari.La immaginavo vestita di pizzo biancocolui che sarebbe venuto a prendermicolui che tormenterebbe i miei campi incoltisenza ombra di motivosdraiato su una brace ardente.Luce e bellezzaimpeto incontenibile del cuorebandendo ogni illusione mutilantein un grido umile e discretoabbiamo realizzato noi stessi.Lui è una nuova nascitadi quello di un carro che torna alla fontetra i pochi giorni che ci restanocosì con le nostre nuove alibruciandoci gli occhi davanti ad un vestito svolazzante.756