Archivi di categoria: febbraio 2022

Come un piccione sul ramo

Nuit passée    
Au calendaire des obsessions    
Ai vu le jeu des morts et des vivants    
Arguant de l'arc bandé    
Dans l'entre-deux des migrations.        

Freccia vibrante deselezionata sulla punta del pioppo
Le foglie croccanti a volontà
Al forno hue à dia
I marchi della guerra
In bocca al demiurgo.        

il piccione vola !    
E mira a me con il suo occhio rosso
Nel teatro indignato
Dirigere le coreografie di un semplice canto
Verso l'orrore e la devastazione.        

Mele dei tuoi occhi
Designare con un colpo di rimmel
Sollevamento degli zigomi
Nella confusione di una polvere di riso
Serata a Parigi come per ridere.        

Collegato e poi scollegato
Sgorgava dagli occhi di Marylène
Le ombre caramellate di un cielo invernale
Risolvere il rebus dei cuori
Distrutto dalle schegge degli appassionati.        


1004

Con quattro mani

Con quattro mani
Mostrami che manca il pollice
E che l'alfa e l'omega
Non sono sollievo
Che in caso di condivisione.       
 
barba folta
Piccola bocca senza labbra
Rividi quella notte di febbraio
Levrieri della mia infanzia
Correnti tra i campi.    
 
Il mio corpo tatuato
Ondate magistrali di Gavrinis
Mi sono apparse sagge increspature
Nella baia del Morbihan
In aumento della marea.        
 
Testa formosa
Aureolata da una bistouille monetizzata
Credo in un Dio felice
Occhio per occhio
Al passaggio fraterno delle figure coricate.        
 
E viene da me
Il prurito causato
Dal lungo sedile
aspettando al sole
sbattere le ali
Come piccole braccia
All'ombra dei frassini
Al cancello sud
della costruzione
figlio immacolato
Palpebre di terra
Mezzo risorto
Lungo l'orizzonte
Per tenere il reale
Spessa e forte
Sotto l'arco dei due mondi
Uno delicato e volenteroso
L'altro fiero di aver trovato la chiave
Parole l'ordine essenziale    
Vestito con un abito delle circostanze
A volte commosso
Ma portando la neve
Sulle ceneri dell'oblio
Che l'immaginazione incenerisce
In tempi di grande solitudine
Ad est di ogni faccia
Ricordando la roccia
Sormontato dal faro    
Dall'altra parte della presenza.    
 
 
1003

L'infanzia degli uomini

Souffrant de l'absence    
Ils se sont posés sur la ligne de crête
Dans le champ des morts
A la rencontre des étoiles.

Cosa vediamo da lì ?
Où la langue épelle les derniers mots
D'un mystère sans fond
Encillant l'envie de vivre.

Ne parle-t-on pas d'effacement
Alors l'axe du monde approche
Au centre de cette quotidienneté
Devant laquelle s'incline le Boiteux.

Il est un jour
A vivre ou à perdre
Où le langage porte en terre sacrée
Le bouquet du printemps.

Un visage
Ça se voit
Des racines
Point
Juste une épaule
Effleurée de la main
A l'orée de l'enceinte
Alors que la voix
Creuse l'air
De nos égarements
Quand semblables
A un lac qui se vide
Les eaux boueuses
Grouillent de vie
Hors d'atteinte
De l'asymptote
Aux alliages reconstituée
Alors que cela se boit
Monsieur
Pour que charitablement
Lever le verre
Soit l'acmé de l'égarement
Produit à petits cris
Aux suçons de l'esprit
Espadouillés
Dans le face à face
Avec les fosses profondes
Retournées
Sous l'ondée énigmatique
De l'enfance des hommes.


1002

Il passaggio dei castroni

En bout du chemin    
Le passage des hongres    
A serti les barbelés de crins fins.        
 
Point de repère    
Juste l'odeur de suint    
Imagerie obsidionale des oppositions.        
 
Naguère la roche métamorphique    
De creux et bosses compressée    
Fut soleil retourné.        
 
Navré de n'offrir que des mots    
Nous eûmes la délicatesse de monter à bord    
Par temps de mauvaise mer.        
 
Quand soudain    
Ombre furtive au ras des eaux hurlantes    
L'Homme apparut dans le fractal des origines.        
 
Scatto sequenziale
Le vertigini ci impongono
Per incontrare il padre.        
 
Stasera
Lei sarà lì
Non sapendo dove andare.        
 
E lo abbraccerò
In estrema gravità
tra i mondi eterni.        
 
Una bella pioggia
Gli coprirà la lingua.        
 
Il passato a portata di mano
Distribuirà i suoi colori.        
 
L'azzurro del cielo
Mangerà le nuvole.        
 
Vedrò il merlo
Sul retro del giardino.        
 
Il épellera mon prénom    
Jusqu'à ce que le nom vienne.        
 
Le risate rimbalzeranno
Sul cristallo delle labbra.         
 
Tra le canne
L'ape farà tremare le foglie secche.        
 
Scivoleremo fuori dal nido
Aspettando la tetralogia dell'alba.        
 
Rigoureuse    
Faisant ciller les yeux    
Elle pénétrera le saint des saints    
En grand apparat.        
 
Moi l'enfant de mai issu d'une plaie    
Je retournerai la peau    
Pour inscrire quelques mots de Rimbaud    
 Sur le dos de la cuiller.      
 
1001


 

Bivio

Intrappolato nell'utilità
aiuta te stesso
Rinunciare
essere più forti.        
 
Non giudicare
L'amichevole rivale
Diglielo
Per sdraiarsi al tuo fianco.        
 
Isolare
Melodia setosa e senza parole
La muta è avvenuta
Alzare il velo.        
 
piccolo segno
Nessuna idea
Su carta
Una macchia di caffè.        
 
Una domanda vitale
Poi la nostra origine prende forma
Nel cuore del cuore
La luce entrerà.        
 
Con voce carezzevole
Ad essere condannato alla solitudine
Senza offesa
Al grande inserzionista.        
 
Dai prima di morire
La tua testa alle vittime
E ridi della tua angoscia
sepolto per sempre.
 
Stammi vicino
Figurine di Natale
Abitanti delle strade felici
Da Luceram la bella.        
 
Le Retournement    
Élèvera le corps    
Sur le pavois    
A la vue des assaillants.        
 
rinunciare
Educato e vivo per sempre
Restituisce tutta l'alienazione
Non udibile con vento forte.          
 
Fai un passo indietro
Sulla campana degli occhi
donne e bambini
Disposto a freddo.       
 
Assente
Ma regalando un sorriso
Il vuoto non sarà più da sondare
Il vuoto dell'ultimo fotogramma.        
 
Le pietre parlano
Il concerto
Il movimento si fa strada
E il giorno dopo ?        
 
Poi improvvisamente
Tutto ricomincerebbe   
Cantando
La canzone dei tifosi.        
 
non resterà
Che l'assenza di essere stato
ancora un po' di tempo
Tra vivi e morti.        
 
Per lasciare la storia
Alcuni raggiungono la leggenda
Raccontare cielo e terra
Alla luce del ritorno.        
 
Saggio e ribelli
Martellerai sulla lastra di granito
segni di comprensione
Al culmine del giudizio.        
 
andiamo avanti
Ma non dire una parola
Di questa immoralità
Per essere immortale.        
 
 
1000
 


 

Altalena

Altalena
fronte retro
Sul sedile girevole della nonna
Per condurre al cancello della neve
Sotto l'albero d'argento
Dell'Opera Reggente
Il richiamo all'amore
Questa partecipazione
Al raduno delle streghe
Le mie sorelle
Da dietro la collina di primavera
Narcisi e narcisi
Profumare l'aria
Da un flusso di denaro.        
 
Clopin zoppica
Sulla punta del Pont des Arts
Ho riconosciuto la marcia delle stelle
Puntare il dito
L'abbraccio furtivo
La mattina
In spirito permesso
Con Poseidone
Dal bacino alle barche
bocca di marmellata
Ride
Davanti alle sedie di metallo
carmagnola danzante
Con i pupazzi
Dal castello di Alice.        
 
Nous nous sommes mis d'accord    
Pour grimper au faîte des maisons    
En conclusion sage    
Des cœurs cherchant cœurs    
Appliques de bronze posées    
Sur cette double vie    
A bâtir en liberté     
Les choses si particulières    
Que sont le chant de pierres    
Au passage du "sia benedetto"    
metafora augustea
Pronto nel suo impulso
Per immaginare l'eternità
Negli allestimenti di fioriture.        
 
( opera di Manon Vichy )
999

Soffiare non è giocare

Etre capable    
De souffler    
Entre les omoplates    
Le son d'une guitare    
Aux ailes étendues.        
 
Per essere in grado
aprire
La seconda parte della vita
Ai confini
Di ciò che ci altera.         
 
bacia suo figlio
Mentre prima
Essere annegato nei suoi singhiozzi
avrebbe devastato
La coppia e i loro discendenti.      
 
Se raccrocher    
Aux branches    
De cet arbre mal foutu    
Alors que de fixer le regard sur la poignée    
Jamais la porte ne s'ouvrira.        
 
Silence    
Quand ébranlé par la douleur    
Il faudra rentrer chez soi
Lettre lue     
Pour la métamorphose du papillon.        
 
998

Viene offerto il serbatoio dell'acqua

Ce matin    
La retenue d'eau s'est offerte  
De nature    
Au cœur de terre    
A faire se lever le printemps    
Dans le glissement de l'air    
Hors de la faille.        
 
Poi torna
Bello come il giorno
sogno lunare
Sotto le stelle di Têt'Cho
All'ammiraglio
Dritto come un I
Croccante mela della prateria.       
  
Fléchissant le genou    
Devant la Croix des amours profonds    
Ils ont tenus    
Offrandes à hauteur de poitrine    
Les récipiendaires de la nouvelle portée    
Emboîtés telles pièces d'une poupée gigogne    
Dans l'enceinte du grand Chêne.        
 
Coule    
Eau de mars    
Hors des vasques principielles    
Allant de degré en degré    
La conscience claire    
Vers cette prodigieuse descente    
De l'autre monde jusqu'à nous.        
 
 
997

Il “Routier

Papillons des jours en joie    
D'une grande herbe l'autre    
Du groseillier aux fleurs de mûrier    
Les mains se sont posées    
Cortège des âmes légères    
Sur la plaine immense    
Que balaie le vent de la Planèze    
Propice à se mettre à l'ouvrage    
De rapiécer chemises et sacs de jute    
Pour l'arrivée prochaine de Pierre    
Le petit de Baptiste    
Qui de cinglante manière    
Fouettera la terre battue de la route    
D'un dérapage contrôlé    
Sur son vélo d'argent    
Le "Routier"    
Tout droit sorti de la Manu    
Payé avec sa première solde    
Pour aller au bourg    
Chercher la tourte de pain blanc    
Mission de la semaine dévolue aux enfants    
Sans oublier le "Gris" et le "Job" du grand'père.        
 
995


	

Bruits de bottes à OK Coralie

" Je te dis que je l'ai pris ".
 
" Non tu ne l'as pas pris ta chapka du saint-Esprit 
et puis ce sera tant pis pour toi ".
 
De sinistre mémoire Smith tira de sa veste une carte de crédit
pour faire valoir la normalité
à cette femme qui le regardait de travers. 
 
" Navré de vous avoir fait attendre.
Je téléphonai à ma mère mourante
et n'ai pas vu le temps passer; "
 
Par la porte entrouverte
Victor avait suivi la conversation
et se bidonnait de ce que Coralie racontait.
 
Quelques minutes plus tard
Ils se retrouvèrent dans la cuisine de la station
devant une tisane
à se roucouler des " Je t'aime moi non plus "
alors que dehors un nouveau client klaxonnait.
 
" Pas normal tout ça "
se répétait Smith
au volant de sa Bugatti des années 20.
 
Bien loin de là en Arizona
sa femme Bella l'attendait
les bras chargés de fleurs
à la porte du garage.
 
La lune bleue éclairait l'arrière-cour.
Une enfant sortit par la porte de derrière
pour aller caresser un cheval.
 
Elle n'avait pas de visage
et la lune reflétait un profil inabouti.
 
Le cheval ronchonna.
La Bugatti s'arrêta bruyamment.
Bella se jeta dans les bras de Smith.
 
Tout était dit.
 
Ne restait plus
qu'à ramasser les fleurs
qui jonchaient le sol.
 
 ( Collage de Pierre-Sylvain Gérard )

989