
Il ponte delle luci alla fine della fine al limite in cima al susino fa' apparire il grande uomo guantata di nero viso grosso con zigomi alti una riflessione il gatto che scende le scale di legno al sorgere delle navi erranti fuori dai canali dormienti c'era spazio sotto il soppalco per il lupo grigio ritorno dalla foresta fragile e tremante di una pioggia fine e persistente mentre a tavola bionda tagliare le verdure a quadratini senza che il coltello colpisca la tavola siamo stati proiettati nell'ombra sulle pareti della grotta pronto per tuffarsi nel fiume calma per ricordare i fiori sparsi e fluttuante alla deriva i suoi grandi occhi verdi le sue fusa indicando le formule di accesso sotto il baldacchino azzurro nella giusta affettazione del rito le cinque dita appoggiate alla ringhiera contemplare il fregio lungo la banchina andatura augustea piedi nudi sull'argilla accompagnando il caravanserraglio pronto ad attraversare le porte della città senza che il bambino appaia come il sole spazzava le nuvole lontano per le montagne tempestivo roccia amara e frutta matura che il vigore dei cavalli li fece impennare davanti ai cani ricordando altre partenze la sabbia ignorata si alzò sulle tracce dei presagi seguire il volo degli avvoltoi sopra il giardino sandali stretti con il cinturino nelle pozzanghere dell'abbeveratoio che la fiamma tremolante delle lanterne ballando mano a mano iris senza che lo scarabeo caduto sul dorso venga spostato e solo suoni gutturali spaventato gli uccelli appena sveglio nel freddo di quest'alba dove l'orizzonte chiuso da una nebbia lasciato immaginare le orde selvagge proveniva da oltre il deserto e distruggendo tutto sul loro cammino fino a ribaltare le bancarelle che gli occhi gioiosi delle facce paffute aveva immaginato senza l'uomo con il grembiule di pelle dal centro dell'arena non gettare i galli l'uno contro l'altro gonfio di voci di feroce rusticità che nell'arena piena di piume e polvere portava qualche goccia di sangue gocciolando qua e là sotto il tamburo che stava crescendo pesantemente ai limiti delle case crescere cercare senza fretta la nota giusta per partecipare alla schiusa brividi del momento copertina logora per un ultimo sonno che sarebbe venuto il giorno di raccogliere prima che il fuoco prenda registro dopo registro e che il matrimonio acconsentì alla fine del contratto con forme spogliate non offre il clamore dei grandi organi sotto le volte vibranti nelle profondità dell'universo fiamme orchestrate senza apparente velo con lacrime miste nel cerchio di gesso del circo dove riuniti per l'offerta convertire il sale in rugiada storia di essiccazione il corredo degli anziani una volta all'anno a Saint Jean sul prato comunale senza maglietta mancante snorkeling fuori dal baratro sotto lo scherno di lazzi stridente melodia delle locuste distillato passo dopo passo sulla salita del Pont des Graces arco dopo arco quando le luci si innamorano dei sogni striscioni di preghiere strappati che soffrono e sbattendo nel vento dell'unisono per risvegliare il popolo degli umani davanti all'alba. ( particolare di una scultura di Martine Cuenat ) 693